FPLP

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

Il PPYU guarda positivamente alla lotta di Gerusalemme e fa appello per una partecipazione collettiva

L'Unione della Gioventù Palestinese progressiva (PPYU) manda i suoi più forti saluti rivoluzionari alle masse palestinesi di Gerusalemme, che stanno lottando contro la rude brutalità dell'occupazione e delle sue forze barbariche che persistono nella loro aggressività con le misure fasciste contro la terra e la gente di Palestina, perseverando nei loro crimini e soprattutto danneggiando i luoghi sacri, in particolar modo la moschea Al-Aqsa.

L'Unione ritiene che il vero volto del popolo palestinese oggi si rifletta negli eroici sforzi rivoluzionari a Gerusalemme, soprattutto con il rifiuto della sottomissione agli attacchi sionisti. La rivolta di Gerusalemme mostra la continuità della lotta della gioventù rivoluzionaria palestinese presente in ogni parte della Palestina, dal fiume al mare. I martiri di Deir Abu Mashaal si fondono con il sangue dei martiri della famiglia Jabareen da Umm al-Fahm, e prima di loro con il martire Bahaa Alyan, figlio di Gerusalemme, e con il martire Muhannad al-Halabi, figlio di Ramallah.

Il FPLP mette in guardia contro un completo crollo dei servizi vitali e sanitari nella Striscia di Gaza

Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina denuncia un completo disgregamento delle condizioni di vita e di salute nella Striscia di Gaza a seguito delle politiche di punizione collettive adottate dall'Autorità Nazionale Palestinese e dal suo governo, che ha portato nei giorni scorsi al crollo delle infrastrutture della Striscia in particolare nei settori dell'elettricità e della salute, ed invita a porre immediatamente fine a questa politica.

Il Fronte ha affermato che queste misure riflettono una politica di punizione collettiva e chiede al Comitato esecutivo dell'OLP di sollevare la copertura per smascherare i responsabili e le forze che conducono e indirizzano da dietro le quinte tali politiche tenendo in ostaggio oltre due milioni di palestinesi.

Dichiarazione del FPLP sul 50° anniversario della sconfitta di giugno: lotta per affrontare sionismo e imperialismo

Il 5 giugno segna i 50 anni dalla sconfitta del 1967, che ha avuto tra i suoi più importanti risultati, il completamento dell’occupazione del resto della Palestina, come anche delle alture del Golan siriane e del Sinai egiziano.

Questa occasione ha approfondito il concetto di sconfitta e la sua implicazione nel pensiero e nella pratica arabe e ha scatenato numerosi sforzi e progetti di insediamento politico sotto il pretesto di risolvere il conflitto arabo-sionista.

La sconfitta del 5 giugno conferma la natura e l'essenza del progetto sionista e le sue aspirazioni per l'espansione, l'egemonia e l'occupazione di una zona centrale della regione araba. Questa occupazione include progetti sionisti e dei suoi partners e alleati colonialisti e imperialisti, che condividono obbiettivi, intenzioni e ambizioni nel mondo arabo, incluso il saccheggio delle sue risorse, garantendone la frammentazione e il continuo sottosviluppo.

Dichiarazione delle Brigate Abu Ali Mustafa sul 45° anniversario dell’azione all’aeroporto di Lydd

In questo giorno uno commando speciale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e l'Armata Rossa Giapponese effettuarono un'operazione eroica e unica nel cuore dell’aeroporto al-Lydd Airport (aeroporto Internazionale George Habash) all'interno della Palestina occupata, in cui vennero uccisi 26 nemici e decine furono i feriti secondo lo stesso rapporto del nemico.

Tra quelli morti ci fu il sionista Aharon Katzir, capo dell’Accademia delle Scienze di Israele, che ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo delle capacità militari dell'esercito di occupazione nemica.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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