FPLP

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

PER LA LIBERAZIONE DI RAJA EGHBARIEH, AMHAD SA’ADAT, GEORGES ABDALLAH E TUTTI PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI DALLE CARCERI SIONISTE E IMPERIALISTE

L'entità sionista continua a rivelarci il suo vero volto confessionale, segregazionista e colonialista sancito ulteriormente nella sua “Legge fondativa dello Stato”. Proprio nell’80° anniversario delle leggi razziali fasciste in Italia, Israele ha varato le proprie leggi razziali, legalizzando il suo essere l’unico stato stato di Apartheid nel mondo su base etnico- religiosa, senza incontrare contestazioni in una comunità internazionale basata sulla forza repressiva delle classi dominanti, dove la classe forte “mangia” letteralmente quelle deboli.

Solo i rivoluzionari come il compagno Raja Eghbarieh, dirigente e leader palestinese nella Palestina Occupata del 1948, osano opporsi pagando con l'arresto per la sua coerenza e lealtà. Non è la prima volta, lo sappiamo, ma sembra che tutto questo accanimento sia il più pericoloso, è l'ultimo tentativo di piegare la resistenza del compagno per spianare la strada ai piani di liquidazione della lotta e resistenza palestinesi nella Palestina del ‘48.

Arrestando il compagno Raja il boia sionista ha pensato di creare il vuoto, ripetendo ciò che fa l'ANP di Abu Mazen in Cisgiordana, dove, dietro al cosiddetto “coordinamento sulla sicurezza”, collabora con il nemico sionista ed emette ordini per arrestare i membri della Resistenza per consegnarli nelle mani dei colonialisti, dimostrando ancora una volta la sua connivenza con il regime di Occupazione. Un tradimento che, avviato nel 2002 con l’arresto di Amhad Sa’adat, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e poi successivamente consegnato all’Occupante, continua senza soluzione di continuità ai giorni nostri, nonostante la colonizzazione sia più opprimente che mai.

Georges Ibrahim Abdallah parla a Gaza e al mondo

Mentre la settimana di azione per richiedere la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah prende il via, ed entra nel suo 35° anno di prigionia, il compagno ha registrato un messaggio per il popolo di Gaza dalla prigione francese di Lannemezan. Il suo spirito e la sua visione politica restano intatti e chiari. Riportiamo di seguito le sue parole:

Cari fratelli e sorelle, mandiamo un saluto ed un apprezzamento alle lotte dei combattenti della Grande Marcia del Ritorno e la Rottura dell'Assedio.

Dichiarazione di Ahmad Sa’adat a sostegno della Settimana internazionale di mobilitazione per la liberazione di Georges Abdallah

La Rete di solidarietà verso i prigionieri palestinesi Samidoun ha ricevuto la seguente dichiarazione di Ahmad Sa’adat detenuto nelle carceri israeliane. Sa’adat incoraggia tutti i palestinesi e gli amici della Palestina a partecipare alla Settimana di mobilitazione per la liberazione di Georges Abdallah, che si terrà dal 17 al 24 ottobre.

A nome dei prigionieri del Fronte Popolare e del movimento dei prigionieri palestinesi mando i nostri saluti a coloro che s’organizzano per la libertà di Georges Ibrahim Abdallah, mentre entra nel suo 35° anno di detenzione nelle prigioni coloniali francesi. In particolare, esorto le masse palestinesi e arabe e i loro movimenti di liberazione nonché tutti gli amici della Palestina e della nostra lotta nel mondo a partecipare alla Settimana di mobilitazione per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah, organizzata dal 17 al 24 ottobre da parte della Rete di solidarietà verso i prigionieri palestinesi Samidoun e della Campagna internazionale per la liberazione di Georges Abdallah.

Chiediamo a tutti di manifestare a Lannemezan il 20 ottobre nell’ambito del corteo nazionale organizzato dagli infaticabili compagni che lottano giorno dopo giorno per la libertà del compagno Georges e per la nostra libertà in Palestina.

Noi, detenuti nelle carceri israeliane, consideriamo Georges Abdallah un compagno di lotta e un prigioniero palestinese. Lo chiamiamo “il generale dei prigionieri del FPLP”. Fa parte di noi – una persona insieme a noi nell’unità e la lotta comune. Percepiamo il suo sostegno e la sua partecipazione alla nostra lotta, attraverso i mari e le mura della prigione. Rifiuta il cibo a sostegno dei nostri scioperi della fame, il suo cuore batte per la Palestina,al pari la sua politica è focalizzata sulla liberazione della Palestina. Ha trascorso decenni in prigione per il suo impegno a favore della liberazione dei popoli palestinese e arabo.

COGLIERE L’OCCASIONE

Da “La Stampa” del 1° settembre 2018: «Medio Oriente. Trump taglia tutti i fondi ai palestinesi. Via i finanziamenti Usa all'agenzia Onu Unrwa. L'Amministrazione Trump ha tagliato tutti i fondi destinati ai palestinesi attraverso l'agenzia Onu Unrwa».

Da qualche anno la Palestina sta vivendo evidentemente una delle peggiori fasi della sua lotta di liberazione: alla vile e spietata occupazione si sono aggiunte la collaborazione di Fatah con Israele, la divisione tra Hamas e Anp, la crisi della sinistra che non riesce a proporre ed opporre una propria prospettiva per la Liberazione.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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