Gaza

Cosa sta succedendo in questo momento in Cisgiordania: un'analisi dettagliata

La ripresa degli scontri armati tra i palestinesi e le autorità coloniali israeliane ha richiesto anni di preparazione e Israele ha lanciato una campagna militare durata diversi mesi nel tentativo di reprimerla.

La Cisgiordania e Gerusalemme sono “in fiamme”. È un'espressione che si incontra sempre più spesso sui social media, notizie e articoli di opinione che discutono dell'attualità nel territorio palestinese occupato. Non è, tuttavia, una nuova espressione usata per descrivere le ondate di repressione e resistenza in Palestina. Molto recentemente, nel 2021, l'Intifada dell'Unità ha attraversato tutta la Palestina storica.

Conclusi i lavori dell’VIII Congresso Generale del FPLP

Si sono da poco conclusi i lavori dell’VIII Congresso Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina con l’elezione dei membri dell’Ufficio Politico, e le cariche di Segretario Generale e Vice Segretario Generale, ricoperte rispettivamente dal compagno Ahmad Sa’adat e dal compagno Jamil Mizher. Sia il Comitato Centrale Generale che l’Ufficio Politico del Partito hanno assistito ad un grande ricambio.

I delegati al Congresso hanno discusso con grande attenzione e senso di responsabilità il Programma Politico di Partito che, alla luce della natura del conflitto con il nemico sionista – un conflitto aperto e totale, è stato sviluppato riaffermando i nostri storici diritti in tutta la Palestina, rifiutando qualsivoglia liquidazione, confermando l’adozione di tutti i mezzi di lotta politica, popolare e armata in primis, al fine di realizzare i nostri obiettivi ed infliggere la sconfitta all’entità sionista.

Gerusalemme: una Pasqua di provocazioni sioniste e di sangue – nel silenzio generale

Nelle scorse settimane Gerusalemme, e la moschea di al-Aqsa in particolare, sono state il luogo di una catena di provocazioni anti-palestinesi e anti-islamiche da parte delle autorità dello stato di Israele e delle organizzazioni dei coloni. Sono prove di forza che schiacceranno per sempre le masse palestinesi e le indurranno alla resa? Assolutamente no. Come scriviamo nelle conclusioni: è da settantaquattro anni, dalla Nakba (1948), che i Palestinesi resistono. Invitti. Questa è la prova storica che la politica colonialista e razzista di Israele, fondata sulle espropriazioni senza fine, sulle discriminazioni da apartheid (che colpiscono anche una parte della stessa popolazione ebraica immigrata dal Corno d’Africa), su una repressione sistematica e spietata dotata delle tecnologie di avanguardia, non è in grado di piegare la resistenza palestinese che, come l’araba fenice, rinasce periodicamente dalle proprie ceneri. (Red.)

Una settimana di raid

Quella che è andata in scena presso la moschea di al-Aqsa nei giorni scorsi è stata la ripetizione di un medesimo tragico copione, che non è certo una novità nel quadro della persecuzione palestinese in Israele e nei Territori Occupati, ma ne rappresenta uno dei picchi più drammatici degli ultimi tempi.

I prigionieri palestinesi in detenzione amministrativa israeliana continuano lunghi ed estenuanti scioperi della fame

“Non esiste un sistema giudiziario per giudicarli in modo equo. Non c’è nessuno all’interno del carcere che possa appoggiare le loro richieste. Quindi l’unico strumento che i prigionieri palestinesi possono usare per protestare e combattere per i loro diritti sono i loro corpi”. — La portavoce di Addameer Milena Ansari

RAMLA, PALESTINA STORICA — Il prigioniero palestinese Miqdad al-Qawasmeh è entrato nel suo 86° giorno di sciopero della fame. È sopraffatto dalla debolezza e non può muoversi dal letto d’ospedale, nemmeno per fare la doccia o usare il bagno. Soffre di dolori articolari, renali, muscolari e addominali, alla testa, alle ossa. Ha difficoltà a parlare e ha perso più di 34 chili. Nonostante la sua salute deteriorata, al-Qawasmeh non vuole porre fine allo sciopero della fame, poiché lui e altri sei prigionieri rifiutano il cibo per protestare contro la loro detenzione amministrativa in corso.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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