Gaza

APPELLO “ESTELLE 100%”

Le  iniziative come quelle che, negli ultimi anni, sono riuscite ad imporre la Palestina all’attenzione del mondo hanno dei costi altissimi. Dalla Gaza Freedom March alle Flotille, passando per le missioni Benvenuti in Palestina, questo enorme sforzo umano, politico ed anche economico è stato sostenuto da migliaia di persone comuni, molte organizzate in associazioni e comitati, molte altre a livello individuale. Le straordinarie mobilitazioni della solidarietà internazionale hanno messo in seria difficoltà l’occupazione israeliana ed i suoi complici, dai governi alle grandi compagnie aeree. Ora, la nostra nuova scommessa si chiama Estelle.

Estelle è un veliero che è stato acquistato dall’organizzazione svedese Ship to Gaza, componente, come noi, della coalizione internazionale della Freedom Flotilla.

Ricostruire l'OLP: un appello urgente per unire tutti i palestinesi

I palestinesi in tutto il mondo devono mobilitarsi insieme
per una nuova generazione di lotta

E’ stato appena rilasciato pubblicamente un appello nazionale sulla stampa palestinese e agenzie di stampa, dove si invitano i palestinesi in tutto il mondo a partecipare alla registrazione dell’unità civile per le elezioni del Consiglio Nazionale Palestinese. Questa iniziativa ha lo scopo di recuperare un'istituzione nazionale palestinese, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina. L'invito e la sua pubblicazione sono un evento importante per il popolo palestinese per una serie di motivi.

Estelle: storia di un veliero finlandese, di un ex parà israeliano e di una nuova Arca di Noè a Gaza.

La drammatica crisi siriana, con il suo carico di implicazioni regionali e globali, ha confinato sullo sfondo quello che rimane il cuore dell’instabilità del Vicino Oriente: la Palestina.

La drammatica crisi siriana, con il suo carico di implicazioni regionali e globali, ha confinato sullo sfondo quello che rimane il cuore dell’instabilità del Vicino Oriente: la Palestina. Nonostante non...

Nonostante non se ne parli quasi più, la Striscia di Gaza è tuttora stretta nella morsa dell’assedio israeliano, mentre nella West Bank ed a Gerusalemme avanza senza soste il processo coloniale di espulsione dei nativi, nonostante le flebili condanne dell’ONU e dell’Unione Europea. A riportare la Palestina nell’agenda politica della comunità internazionale potrebbe essere, nei prossimi mesi, un vecchio veliero finlandese, acquistato da un’organizzazione svedese e “comandato” da un personaggio decisamente interessante.

Per quanto ancora spargerete il nostro sangue?

Il sangue gela. Sudore freddo. Lo stomaco stretto in un pugno di acciaio. Gli occhi si socchiudono per poi riaprirsi. La bocca diviene arsa. Il cuore per un attimo cessa di battere, per poi riprendere impetuoso, accelerando il battito e facendo pulsare forte il sangue. Il cervello elabora quel che gli occhi hanno appena fotografato. No! No! No! Io non voglio vedere. Io non voglio sapere. No! No! No! Piccolo corpo straziato, la testa reclinata, il sangue che ti imbratta.

Piccolo corpo straziato da una guerra che non vede fine, da una violenza cieca che imbratta l’anima, sangue palestinese che scorre e impregna una terra che nessuno vuole chiamare Palestina, giovane vita che si ferma nella sua corsa, che colpa avevi? Avevi sangue palestinese e correvi per le strade della tua terra. Questa è la tua colpa. Domani avresti combattuto per questa tua terra. Ma qualcuno ha deciso che per te domani non doveva esistere. E ha fermato la tua corsa. No! No! No! Io voglio vedere. Io voglio sapere. Io voglio raccontare. La mia rabbia. Il dolore di un popolo che è anche il mio popolo. Io non chiuderò gli occhi. E urlerò fino a quando non assorderò il mondo con le mie urla. Perché tutti devono sapere. Tutti devono sentirsi responsabili.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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