George Habash

ATTI DEL SETTIMO CONGRESSO DEL FPLP

Riportiamo il documento redatto dal Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sulla settima conferenza nazionale del movimento, considerata una tappa importante nel percorso di lotta verso il ritorno e la rivoluzione fino alla liberazione dell’intero suolo nazionale palestinese.

La conferenza nazionale, che si è tenuta in tre sessioni sia in Palestina, sia nei territori della diaspora, ha avuto come obiettivo un’analisi e una critica globali sui metodi, il lavoro, le politiche complessive e i piani del Fronte, per la formulazione di una visione politica e di nuovi metodi organizzativi in funzione della nuova fase di lotta. La conferenza è servita inoltre a creare le basi per le scelte politiche e le posizioni future del Fronte, che renderanno il ruolo e la presenza del movemnto maggiormente influenti nella lotta per la liberazione nazionale e sociale.

Verso Torino 2013, la tappa di un percorso...

Comunicato dell'Assemblea Nazionale
Dalla solidarietà alla Lotta Internazionalista - al fianco della Resistenza Palestinese

Siamo in dirittura d'arrivo in una fase che segnerà una nuova partenza: la solidarietà con la Palestina a livello nazionale ha intrapreso un percorso nel tentativo di sostenere la lotta di liberazione dall'occupazione israeliana perpetrata impunemente, rintracciando le strategie per appoggiare la Resistenza palestinese.

In tal senso sono stati organizzati tre convegni nazionali nei quali si è costruita una piattaforma di lotta che ribadisse con chiarezza alcuni punti fondamentali in appoggio ai diritti del popolo palestinese. Già nel primo incontro sono state approvate due mozioni, una relativa al sostegno alle lotte dei prigionieri, l'altra per indire una manifestazione nazionale che potesse finalmente esplicitare un nuovo linguaggio, che parli di sostegno alla Resistenza e che condanni gli accordi malevoli che invece mirano alla resa.

Libertà per Ahmad Sa'Adat e i prigionieri palestinesi

Può una sola settimana di mobilitazione mondiale cercare di riscattare, almeno un poco, più di dodici anni della vita di un uomo trascorsi in carcere, un quarto dei quali in isolamento? Certo che no, eppure è quanto siamo tenuti a fare, per ciò che è nelle nostre possibilità, al fine di manifestare ancora una volta la nostra presenza e il nostro sostegno per il quotidiano, logorante, assurdo sacrificio cui, dal lontano 2002, è sottoposto Ahmad Sa’adat, parlamentare e segretario generale del FPLP, Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.

La sua storia è ormai tristemente nota, tristemente simile a quella degli oltre 5000 prigionieri politici palestinesi incarcerati in Israele, tristemente esemplificativa di quanto perdurante, ostinato ed inumano possa essere il progetto sionista, incondizionatamente votato allo spossessamento criminale con ogni mezzo di tutto quello che ai palestinesi appartiene: la loro terra, le loro case, i loro diritti, la loro unità, la loro speranza, la loro vita.

Negare il rilascio del combattente George Abdallah rivela il vero voto della Francia

Marwan Al Abdell, membro dell'Ufficio Politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in Libano, ha criticato la decisione francese di rinviare il rilascio del combattente rivoluzionario e compagno George Abdullah, sottolineando che questa decisione mostra la bruttezza discriminatoria della giustizia francese.

Ed ha aggiunto nell’intervista televisiva all’emittente “Midan”: “ sebbene la questione dell’arresto del militante Abdullah si sia conclusa, comunque negare il suo rilascio ha dimostrato che il suo arresto e’ di natura politica, ed ha rilevato il vero volto della francia mettendo cosi in imbarazzo il suo sistema giudiziario, e ha dimostrando il servilismo francese alle richieste americane”.

Inoltre ha dichiarato che i francesi hanno fallito nel tentativo di far rinnegare a George Abdallah il suo passato militante, in quanto rappresenta un periodo storico della lotta.

Ha aggiunto: “la resistenza del combattente Abdullah stabilisce dei valori importanti che rimarranno solo di proprietà di George Abdullah, ricordando che e’ stato tra coloro che hanno rifiutato la tregua, anche solo l’idea, con l’occupazione negli anni settanta, decisione adottata anche da parte del Fronte Popolare. L’esperienza di lotta di Abdullah ci ha insegnato che non importa quanto il nemico stringa la nostra liberta’, ma la fermezza e la forza di volonta’ avranno la meglio su queste catene”.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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