Gerusalemme

Palestina: l’assassinio di Nizar Banat e la rivolta contro Abu Mazen

Dal 24 giugno al 4 luglio le città di Al-Quds (Gerusalemme), El Khalil (Hebron) e Ramallah sono state percorse e scosse da manifestazioni di protesta contro l’assassinio di Nizar Banat ad opera dei corpi speciali dell’Anp di Abu Mazen, nelle quali è stato riproposto lo slogan delle grandi sollevazione arabe del biennio 2011-2012: il popolo vuole la caduta del regime – il regime in questione è, stavolta, la screditatissima “autorità nazionale palestinese” che risiede a Ramallah e fa capo ad Abu Mazen, legata con mille fili ad Israele e alle potenze occidentali. Gli altri slogan ripetuti erano “Lascia Abbas!” (Mahmoud Abbas è Abu Mazen) e “Nizar è il popolo, e il popolo non muore“.

Un numero senza precedenti di celebrità sportive si batte per i diritti dei palestinesi

Professionisti maschili e femminili del football (sia calcio che football americano), intere squadre di calcio, giocatori di cricket, giocatori di basket, pugili e altro hanno tutti voluto mostrare coraggiosamente attraverso i social media la loro solidarietà ai palestinesi che vivono sotto la brutale oppressione dell'apartheid israeliano.

Durante la più recente ondata di violenti attacchi israeliani contro i palestinesi un numero senza precedenti di atleti di tutto il mondo e di tutti gli sport si è espresso a favore dei diritti dei palestinesi.

CAF, tirati fuori da Sheikh Jarrah!

Questo sabato 5 giugno si tiene l'assemblea annuale degli azionisti della CAF, una società basca che sta costruendo la metropolitana leggera Jerusalem Light Rail (JLR), una linea di tram che collega gli insediamenti illegali israeliani a Gerusalemme.

La metropolitana leggera (JLR) passa attraverso la Gerusalemme occupata, compreso il quartiere palestinese di Sheikh Jarrah, in cui Israele vuole realizzare una pulizia etnica.

Abbiamo bisogno del tuo aiuto per fare pressione sugli azionisti della società CAF, la CAF deve porre fine alla sua complicità con la violenta occupazione israeliana di Gerusalemme.

In numeri senza precedenti, dipartimenti universitari e studiosi chiedono la fine dell'apartheid israeliana

Dichiarazioni a sostegno dei diritti dei palestinesi, molte delle quali sostengono il BDS, sono state approvate da oltre 300 dipartimenti accademici, programmi, centri, sindacati e società e hanno raccolto 15.000 firme da studiosi, ricercatori, studenti e personale universitario di tutto il mondo.

In un'ondata di solidarietà senza precedenti, più di 300 dipartimenti accademici, programmi, centri, sindacati e società in tutto il mondo hanno approvato dichiarazioni a sostegno dei diritti dei palestinesi in risposta ai violenti attacchi di Israele contro i palestinesi questo mese. Dichiarazioni simili di singoli studiosi, ricercatori, personale universitario, studenti ed ex allievi hanno raccolto più di 15.000 firme.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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