Un'analisi spietata dell'avanzata della pulizia etnica praticata da Israele. La “giudaizzazione” di Gerusalemme e della Cisgiordania va avanti rapidamente, nonostante la (e di fatto a causa della) cosiddetta “Iniziativa di Kerry”.
Negli ultimi mesi il governo israeliano ha intensificato la campagna di demolizioni a Gerusalemme, nella strategica area E1 tra Gerusalemme e l’insediamento dei coloni di Maale Adumim, sulle colline a sud di Hebron e nella valle del Giordano. In base ai dati dell’ONU, 231 palestinesi sono stati cacciati dalle loro case nei primi due mesi del 2014. Durante questo breve periodo 132 strutture sono state demolite, un ritmo superiore a quello del 2013, quando 1.103 edifici sono stati demoliti e 663 persone espulse, che di per sé è stato il livello più alto negli ultimi 5 anni.