Intifada

Lettera di Ahmad Sa'adat dal carcere: 48° anniversario del PFLP

La seguente dichiarazione del prigioniero Ahmad Sa’adat, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, è stata rilasciata in occasione del 48° Anniversario della fondazione del FPLP, l’11 dicembre del 1967, ed è stata scritta dalla sua cella nella prigione di Ramon dove si trova incarcerato dall’occupazione sionista.

Al nostro popolo, ai compagni,

In quest’occasione, celebriamo il grande 48° anniversario del nostro Fronte. E la Palestina ha deciso di sollevarsi attraverso l’Intifada e la Rivoluzione, con Martiri che hanno giurato di sconfiggere l’occupazione, e che tracciano per il popolo la strada verso una vera autodeterminazione nazionale, verso la liberazione e il ritorno alla propria terra, determinati perchè Gerusalemme non venga rubata alla nostra gente. I leaders e i militanti del nostro popolo, i nostri giovani, e tutte le nostre risorse, sostengono questa crescente Intifada che mira all’indipendenza e all’autodeterminazione per la nostra terra, respingendo tutti i tentativi di fermare e deviare questo movimento dal suo corso naturale e dagli obiettivi perseguiti dalla rivolta giovanile.

Appello internazionale in supporto dell'Intifada palestinese

Il Fronte Palestina accoglie con favore ed aderisce al convincente appello alla mobilitazione internazionale lanciato dal Palestinian Youth Movement da organizzare in occasione della “Giornata Internazionale di Solidarietà con la Palestina” fissata per il 29 novembre 2015.

Il Fronte Palestina si unisce quindi all'appello per tale mobilitazione, invitando tutte le strutture antimperialiste, antisioniste e solidali con la lotta del popolo palestinese ad organizzare e/o partecipare alle mobilitazioni su tutto il territorio nazionale.

Fuad: il FPLP è pronto a soddisfare le richieste di coordinare ed intensificare l'Intifada

Il compagno Abu Ahmad Fuad, vice segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha emesso un comunicato stampa lo scorso 4 novembre che comprende i seguenti punti.

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina esprime la sua piena disponibilità di convocare a Beirut nel corso delle prossime settimane una riunione dei rappresentanti di tutte le fazioni della resistenza palestinese senza eccezione, per discutere di come sviluppare ed intensificare l'Intifada, di come formare una leadership nazionale unificata per gestire gli obiettivi e le attività dell'Intifada palestinese in ogni luogo, prendendosi cura delle famiglie dei martiri e compensando le coloro le cui abitazioni sono state distrutte, prevedendo i requisiti della rivolta dandole anche un supporto politico.

GLI ACCORDI DI OSLO E IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA #PALESTINA

"Se falliamo nel tentativo di difendere la nostra causa, allora dobbiamo cambiare chi la difende, non la causa"

Ghassan Kanafani

Oslo è spesso considerato come uno spartiacque nella storia palestinese, come un punto di rottura nella politica del Paese, che segna l’inizio del declino del movimento di resistenza e quindi la fine della precedente “età dell’oro” dei successi rivoluzionari. Il dibattito su come superare gli esiti tragici degli Accordi di Oslo si è spesso concentrato sulle trasformazioni politiche che ha generato; non si sono analizzate con la dovuta attenzione le dinamiche, le trasformazioni e le traiettorie che hanno condotto alla “resa di Olso”, o per usare le parole di Edward Said, alla “Versailles Palestinese”. [1] Questo scritto si ripropone di esaminare brevemente la storia del conflitto, ponendo l’accento sul processo di Oslo, per descrivere in modo articolato l’attuale stallo politico. Offre inoltre degli spunti di riflessione per porre riparo all’attuale crisi del movimento palestinese, della sua classe dirigente e dei suoi metodi di lotta.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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