Saeb Erekat è un personaggio enigmatico. Nonostante la sua popolarità sia al minimo tra i palestinesi, lui è onnipresente, appare regolarmente in televisione e parla con l’autorità morale di un leader esperto la cui nomea è quella di essere ricco di riconoscimenti e di una visione scaltra e decisa.
Quando è stato fatto un sondaggio tra i palestinesi dal Centro di informazioni e comunicazioni di Gerusalemme (JMCC) in agosto, appena prima dell’attuale intifada, solo il 3% approvava la sua leadership – in confronto al tasso di approvazione, pur sempre misero, del 16% del suo capo, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas. Anche coloro che vengono spesso indicati come leader alternativi – il capo di Fatah, Marwan Barghouti e l’ex primo ministro del governo di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh – risultavano poco popolari, arrivando rispettivamente al 10,5% e al 9,8% dei consensi.