Intifada

Barakat: L'intensificazione degli attacchi contro il FPLP lo renderà solo più forte

Il compagno Khaled Barakat, attivista e scrittore palestinese, in un intervento da Beirut ha dichiarato che i pesanti attacchi dell'occupazione israeliana e delle sue istituzioni di sicurezza, in particolare in Cisgiordania, Gerusalemme e all'interno delle carceri, avranno esito negativo e serviranno solo a rendere più forte il FPLP.

"Ci aspettavamo questi attacchi, i recenti arresti di massa contro quelli che l'occupazione crede e afferma essere i quadri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sono avvenuti in tre ondate. La prima si è verificata immediatamente prima della cattura dei tre coloni israeliani vicino al-Khalil. La seconda è consistita nello sfruttamento di questo episodio da parte dell'occupazione al fine di condurre arresti di massa contro centinaia di palestinesi, compresi membri del FPLP che erano stati rilasciati nello scambio di prigionieri con la resistenza palestinese nell'ottobre 2011. La terza ondata è giunta durante e dopo l'aggressione criminale degli scorsi mesi a Gaza. L'occupazione ha anche ripetutamente negato e impedito di lasciare il paese ai Palestinesi che riteneva essere membri o simpatizzanti del FPLP o di istituzioni ad esso collegate".

Jarrar: attenersi alla resistenza come stile di vita

"La resistenza e la fermezza a Gaza è stata coronata con la vittoria dopo 51 giorni di guerra, in cui la resistenza ha combattuto eroicamente e fatto grandi sacrifici per la difesa della terra e del popolo, tutti i palestinesi salutano questa vittoria raggiunta dalla resistenza" ha riportato la compagna Khalida Jarrar dalla tenda della solidarietà dove è rimasta dal momento che il tribunali militare di occupazione ha ordinato la sua espulsione a Gerico.

"Le celebrazioni in occasione della vittoria e la gioia della gente in tutta la Cisgiordania e Gaza sono una testimonianza del fatto che il popolo si raduna intorno all'opzione della resistenza, per la Liberazione della Palestina", ha proseguito Jarrar. La compagna ha parlato durante un forum organizzato dall'Unione dei comitati delle donne palestinesi tenuto nella tenda di solidarietà dove era presente anche Sahar Francis, direttore esecutivo di Addameer.

Antisionismo è antifascismo

Noi giovani del Fronte Popolare di Aida Camp, Betlemme, Palestina, rigettiamo al mittente ogni parallelismo tra la lotta di liberazione del popolo palestinese e la feccia fascista.

Sionismo e fascismo sono due facce della stessa medaglia, il capitalismo, quindi rifiutiamo in blocco qualsiasi tipo di sostegno da chi da sempre si è posto come braccio armato del padronato e a difesa del capitale. Non accettiamo perciò alcun sostegno da chi sfrutta il dramma del popolo gazawi, quindi palestinese, solamente per propagare odio razziale e antigiudaico fine a sostenere i suoi meschini interessi.

Finché ci saranno pietre ci sarà Intifada

Gli ultimi avvenimenti e sviluppi succeduti in Palestina evidenziano come nel contesto italiano, tolte le posizioni filosioniste e quelle contro gli arabi o comunque la massa disinteressata che rappresenta un'opinione pubblica plasmata dal potere, si siano marcatamente delineate due posizioni antitetiche.

Una, che chiameremo "ideologia borghese", è quella che sostiene che le morti sono tutte uguali: nel contesto a cui si riferisce è l'espressione di una contraddizione secondo la quale, ad esempio, la morte di un partigiano ha lo stesso peso di quella di un nazista, così come quella di un colono sionista (che brucerebbe un palestinese solo perché tale) ha lo stesso peso di quella di un palestinese, che invece è costretto a difendersi dagli attacchi di coloni che tentano quotidianamente di rubargli terra e vita, spalleggiati dall'esercito più immorale del mondo.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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