Intifada

Dichiarazione del FPLP sul 49° anniversario della sua fondazione

Oggi ricordiamo il 49° anniversario della fondazione del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, fondato l’11 dicembre 1967 dopo l'impatto della sconfitta avvenuta il 05 giugno.

La fondazione del FPLP ha inietatto tra la gente una nuova speranza al di fuori delle macerie provocate dalla sconfitta, sia a livello intellettuale, sia politico e di lotta, per portare avanti la resistenza e la lotta del movimento di liberazione nazionale contro il progetto sionista e per sollevare la bandiera della rivoluzione.

Su questa strada si sono sacrificati decine di migliaia di martiri, di prigionieri, di feriti e di combattenti, sia tra le file del popolo palestinese sia tra la nazione araba ed i movimenti internazionali. Oggi li ricordiamo con il massimo orgoglio per i loro leggendari sacrifici, il loro eroismo costituisce un patrimonio storico nel percorso del Fronte e del movimento nazionale palestinese nel suo complesso.

Alla luce della situazione regionale, araba ed internazionale, delle ripercussioni negative date dalla perdurata situazione di debolezza e divisione interna palestinese, la nostra causa è oggi più che mai a rischio di liquidazione. Pertanto il Fronte sottolinea e chiede quanto segue:

FPLP: la "leadership" palestinese che ha partecipato ai funerali del criminale di guerra Peres non rappresenta il popolo palestinese

La compagna Khalida Jarrar, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha affermato che la presenza di una delegazione composta da membri della leadership palestinese, guidata dal presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, al funerale del criminale di guerra Shimon Peres incarna l’umiliante relazione di questa sconfitta leadership con l'occupazione, dichiarando che tali burocrati non possono rappresentare le aspirazioni del nostro popolo.

In un'intervista con la radio Sawt al-Shaab la compagna Jarrar ha riportato: «Come può la guida di un popolo occupato partecipare ai funerali del colpevole di massacri contro la sua gente, tra cui l'attacco a Qana nel 1996, sapendo che questo criminale di guerra ha supportato anche la costruzione di nuovi insediamenti, ha proseguito lo sviluppo di armi nucleari ed è stato responsabile per l'uccisione del nostro popolo nei territori occupati della Palestina del '48 durante la “Giornata della Terra” nel 1976?»

Comitato: Oltre 1000 minori palestinesi detenuti da Israele nel 2016 fino ad ora

Sabato il Comitato Palestinese per le questioni dei prigionieri ha detto che oltre 1000 minori palestinesi sono stati imprigionati dalle forze israeliane dall’inizio dell’anno, registrando un incremento rispetto al 2015.

Il Comitato ha dichiarato che almeno 1000 minori palestinesi, di età compresa tra 11 e 18 anni, sono stati imprigionati da Israele dallo scorso gennaio, inclusi circa 70 bambini di Gerusalemme est occupata, che sono stati posti agli arresti domiciliari. Un avvocato del Comitato, Hilba Masalha, ha citato parecchi casi in cui i minori palestinesi hanno subito abusi e torture durante la detenzione.

Leggi contro il boicottaggio del regime sionista: un nuovo passo nel "diritto di guerra"

È da quindici anni in qua, a partire dalla proclamazione della cosiddetta “guerra al terrorismo”, che si sta verificando un aggravamento di anno in anno della normativa e della prassi repressiva e di controllo applicata negli Usa e nei paesi dell'Unione Europea. Ciò è avvenuto parallelamente ai processi di aggressione militare imperialista che queste stesse potenze portano avanti verso i popoli dell'area arabo – islamica, investendo un'area sempre più estesa, che oggi va dalla Libia all'Afghanistan, con conseguenza via via più atroci.

La guerra imperialista sta dunque modellando anche il fronte interno delle società dei paesi che la conducono: dal patrioct act statunitense alle recenti leggi contro i “foreing fighters” varate dai paesi europei, dal dispiegamento dei militari nelle metropoli alle frontiere segnate da nuovi muri, fino ad arrivare allo stato d'emergenza in Francia, promulgato dopo gli attentati di novembre 2015 e tuttora in vigore.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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