Leila Khaled

Rilanciare il rapporto tra la sinistra italiana e i palestinesi

La sinistra deve tornare a schierarsi con gli oppressi. I palestinesi da parte loro hanno l’opportunità di comprendere la necessità di ritrovare un’unità dal basso e di promuovere la creazione di nuove strutture democratiche.

Roma, 3 gennaio 2018, Nena News – Fare un bilancio del 2017 sulla Palestina mentre sono in corso manifestazioni e repressione, arresti e uccisioni, è estremamente difficile, ma alcune riflessioni possono essere utili. Credo che l’acuirsi della repressione, così come la presa di posizione di Trump su Gerusalemme, possano essere il tentativo, da parte di chi si trova in condizioni complicate, di spostare l’attenzione dalle proprie difficoltà a livello internazionale e interno.

Leila Khaled: Le donne palestinesi sono più forti della congiura della normalizzazione

«La marcia di normalizzazione organizzata dalle forze sioniste insieme alla cosiddetta “commissione per la comunicazione con la società israeliana” è in contraddizione fondamentale con la posizione e la lotta del popolo palestinese e la rivendicazione dei loro diritti nazionali. Questa iniziativa ha lo scopo di distorcere e mistificare gli obiettivi della lotta di liberazione palestinese e la lotta delle donne palestinesi e arabe» ha dichiarato la compagna Leila Khaled, membro dell'Ufficio Politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. «Questo è un altro tentativo fraudolento, nonché ripetitivo, di celarsi dietro lo slogan della “pace” per ingannare il popolo palestinese, quello arabo le persone libere del mondo».

«Il Fronte Popolare starà con il nostro popolo e la sua nazione, sosterrà tutti i movimenti e i comitati per il boicottaggio dell'occupazione per contrastare tutte le forme di normalizzazione politica, culturale ed economica dello stato sionista a prescindere dalla bandiera, gli slogan o le frasi scelte.

Messaggio di Leila Khaled al movimento di solidarietà per Bilal Kayed

Leila Khaled, l’icona di resistenza palestinese, ha parlato oggi con Samidoun per esprimere le sue preoccupazioni e il supporto a Bilal Kayed, prigioniero palestinese nel suo 56° giorno di sciopero della fame. Kayed, uno dei leader di spicco del movimento dei prigionieri nelle carceri israeliane, ha lanciato il suo sciopero della fame il 15 giugno dopo che è stata ordinata la detenzione amministrativa senza accusa né processo, dopo aver scontato la sua condanna a 14,5 anni. Invece di essere rilasciato alla sua famiglia di attesa, è stato rimesso in isolamento per sei mesi di reclusione rinnovabili a tempo indeterminato.

Lo sciopero della fame di Kayed ha trovato ampio sostegno palestinese, arabo ed internazionale. Oltre 100 prigionieri palestinesi si sono uniti allo sciopero della fame collettivo a sostegno di Kayed, tra cu il segretario generale Ahmad Sa’adat del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il giornalista Omar Nazzal, Mohammed Abu Sakha, il giovane attivista Hassan Karajah e molti altri. Le proteste hanno riempito le strade e le tende in tutta la Palestina occupata per chiedere la libertà di Kayed, mentre attivisti hanno organizzato eventi in città di tutto il mondo, si sono mobilitati e organizzati per la libertà di Kayed, con ulteriori eventi in programma nei prossimi giorni.

Leila Khaled ed il Dr. Rabah Muhanna mettono in guardia sulla convocazione della sessione straordinaria del Consiglio nazionale palestinese

Il tentativo della leadership monopolistica palestinese di convocare una sessione straordinaria del Consiglio Nazionale Palestinese (PNC) è un atto di sabotaggio contro il movimento nazionale palestinese e dimostra un totale disprezzo per le istituzioni palestinesi e per la loro politica.

In un'intervista la compagna Leila Khaled, membro dell'Ufficio politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha denunciato la strategia utilizzata per convocare la sessione di emergenza del PNC, osservando che le dimissioni dell'ex presidente Mahmoud Abbas e la sua richiesta di far presentare le dimissioni ad altri funzionari durante la riunione del Comitato esecutivo ha il fine esclusivo di creare il pretesto per una sessione di emergenza del PNC, nel tentativo di adattare il Comitato esecutivo alle comodità del presidente dell'Autorità nazionale.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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