A giudicare dall’operazione di mediamenzogne messa in campo sulla Siria, c’è da ritenere che ben presto assisteremo al consueto scenario di un intervento militare congiunto per “fini umanitari”. Ci sono degli ostacoli che potrebbero essere superati come avvenne per l’aggressione alla Serbia nel 1999 dopo una campagna mediatica molto simile sui profughi kosovari, le fosse comuni, le atrocità etc etc. L’Onu infatti potrebbe non essere utilizzabile per legittimare l’aggressione alla Siria viste le posizioni di Russia e Cina che vi si oppongono. Contro la Serbia si utilizzò unilateralmente la Nato anche senza il mandato dell’Onu ed anche in questa occasione la strada potrebbe essere simile. Tre domande si pongono e richiedono risposte che ben presto dovranno diventare iniziativa e tema di confronto.
Perché questa accelerazione dell’escalation contro la Siria?
Sulla prima questione è evidente come ormai, dopo anni di interventi di destabilizzazione imperialista sistematica, il Medio Oriente stia saltando completamente e con esso stanno saltando anche i precedenti sistemi di alleanze. Il famoso “Arco di crisi” indicato da Brzezinski è stato volutamente destabilizzato dagli interventi militari statunitensi, israeliani e adesso anche europei. L’Iraq è diviso e dilaniato al proprio interno (come teorizzato dall’analista israeliano Oled Ynon già dai primi anni ’80).