Libano

Ahmed Sa’adat: «La Palestina sarà liberata dal popolo escluso dalle élite»

Intervista. Per la prima volta dopo oltre un decennio, il segretario generale del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina parla con un giornale straniero dal carcere: «La via per la libertà: il ritorno dei rifugiati e la creazione di un unico Stato libero, democratico e laico. Per farlo dobbiamo ricostruire il nostro movimento nazionale, l’Olp»

Ahmed Sa’adat è diventato segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), il più importante partito della sinistra radicale palestinese, nel 2001 dopo l’assassinio di Abu Ali Mustafa, ucciso da due razzi lanciati da un elicottero israeliano contro il suo ufficio a Ramallah. Come risposta un commando del Fplp uccise l’anno seguente Rahavam Zeevi, ministro israeliano e ideologo della deportazione dei palestinesi. L’Autorità nazionale palestinese fece arrestare Sa’adat che, nonostante il parere contrario dell’Alta Corte di giustizia palestinese, rimase nel carcere di Gerico fino al 2006.

Intervento del Fronte Palestina alla quarta conferenza della campagna internazionale per il "Diritto al Ritorno"

Riportiamo di seguito il nostro intervento al quarto forum internazionale di solidarietà con la Palestina organizzato a Beirut. In allegato le versioni tradotte in arabo ed inglese.

Dalal al-Mughrabi: una terrorista? No, una combattente per la libertà del suo popolo

“Dalal non sarà mai dimenticata, perché rimarrà un ammirevole simbolo della lotta delle donne palestinesi e un esempio che chiede di essere imitato da giovani uomini e donne palestinesi che continueranno la lotta armata fino alla liberazione della Palestina.”

Il governo belga oggi ha fatto ancora le cose in grande: ha sospeso il suo aiuto a una scuola palestinese di Beit Awwa nella Cisgiordania occidentale. Perché? Perché la scuola è stata ribattezzata con il nome di una “terrorista”, sentiamo negli uffici dei Ministeri degli Affari esteri e della Cooperazione allo sviluppo. Va detto che fanno meno chiasso quando i progetti che sostengono sono distrutti dall’esercito israeliano.

Sabra e Shatila, benvenuti al campo

35 anni fa Sabra e Shatila . Sabra e Shatila, 35 anni fa il massacro. Oggi ai profughi palestinesi si sono aggiunti migliaia di rifugiati della guerra in Siria. Tutti vivono ai margini, tra malattie, violenza e aggressività.

Nessuno sa più come descrivere lo stato attuale dei campi profughi dei palestinesi in Libano:  la situazione è diventata  miserabile, a prescindere dalle ragioni storiche che ne hanno causato l’esistenza. La memoria ci riporta a 70 anni fa, quando i massacri sionisti del 1947-48 hanno costretto i palestinesi residenti nella loro patria a lasciare case e averi, temendo per i loro figli e le loro famiglie, a causa dell’orrore e dei crimini commessi contro civili, bambini, donne e anziani, a seguito della nascita dello Stato di Israele sulla terra di Palestina.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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