Mekorot

Consigliere di Netanyahu si arricchisce con l’affare Mekorot-Messico

Natan Eshel ha negoziato un affare per Mekorot per decontaminare le falde acquifere messicane. Natan Eshel potrebbe guadagnare milioni di shekel su un affare enorme che ha negoziato per Mekorot con la Commissione nazionale dell'acqua del Messico, La Conagua, per bonificare le fonti idriche contaminate. L'affare potrebbe valere centinaia di milioni di shekel.

Fonti informano il giornale economico Globes che Eshel, già capo del gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu, ha negoziato l’accordo tra Mekorot e La Conagua, gestita dal direttore generale David Korenfeld Federman. La parcella per la mediazione su offerte di questo tipo è di solito 5-8 % del totale. Eshel ha rifiutato di commentare la notizia, dicendo che non rivela dettagli circa i suoi affari privati. È tornato al settore privato nei primi mesi del 2012, dopo essere stato costretto a dimettersi dall’ufficio del Primo Ministro a causa di un incidente imbarazzante. È considerato molto vicino a Benjamin Netanyahu e alla moglie, Sara, e continua ad aiutare sia lei che il primo ministro in vari modi, più recentemente in occasione delle elezioni.

I cittadini israeliani: NO alla cooperazione italiana con Mekorot

Siamo cittadini israeliani attivi contro le politiche colonialiste, di occupazione e di apartheid del nostro governo contro la popolazione palestinese. In particolare, molti di noi sono attivisti veterani nella campagna contro l’illegale colonizzazione israeliana e le politiche di costruzione degli insediamenti nella Cisgiordania occupata. 

Abbiamo appreso che l’Acea, società di servizi idrici di Roma, ha siglato un memorandum d’intesa con Mekorot al summit Italia-Israele lo scorso Dicembre. Vorremmo chiedervi di cessare la vostra cooperazione con Mekorot, date le complicità di quest’ultima nella violazione dei diritti umani e in crimini di guerra.

Sindaco di Monterotondo Marittimo scrive all'ACEA: Diciamo no all’apartheid dell’acqua

In solidarietà al popolo palestinese Diciamo no all’apartheid dell’acqua

Lo scorso 2 dicembre 2013 ACEA (società di servizi controllata dal comune di Roma) ha sottoscritto un protocollo di intesa con Mekorot (società nazionale idrica di Israele).

Mekorot è il braccio esecutivo delle politiche israeliane che sottraggono acqua ai palestinesi e negano al popolo palestinese il diritto di accesso ai Territori Occupati, come documentate da organizzazioni internazionali (Amnesty International e ONU), Palestinesi (Al Haq) ed israeliane (Who Profits e B’Tselem). Mekorot, alla quale sono state “trasferite” nel 1982 tutte le infrastrutture idriche palestinesi dalle autorità militari israeliane, pratica una sistematica discriminazione nella distribuzione dell’acqua. Riduce e raziona le forniture idriche ai palestinesi a favore delle colonie illegali e dell’agricoltura intensiva israeliana, creando nella regione una vera e propria “apartheid dell’acqua”. Le comunità palestinesi, costrette a rifornirsi con autobotti gestite da Mekorot, pagano il prezzo dell’acqua, che la stessa società ha stabilito, 8 volte più alto rispetto a quello che pagano i coloni israeliani.

La società idrica statale israeliana perde affare in Portogallo e si espone a proteste globali

L’annuncio segue analoghe decisioni delle autorità in Argentina e in Olanda. Azioni contro Mekorot tenute in 12 paesi.

L’azienda idrica di Lisbona EPAL ha annunciato di aver terminato un accordo di scambio tecnologico con la compagnia idrica statale israeliana Mekorot a seguito delle proteste contro il ruolo di Mekorot nell’“apartheid dell'acqua” imposto ai palestinesi. Parlamentari portoghesi e gruppi della società civile avevano affermato che l'accordo equivaleva a sostenere il ruolo di Mekorot nel furto dell'acqua palestinese.

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