Occupazione israeliana

In risposta alle accuse di Finkelstein contro il movimento BDS

In un'intervista (visionabile in questa pagina) Finkelstein accusa il movimento BDS di non essere chiaro rispetto alla questione del diritto di esistere di Israele, dicendo che mentre utilizza la legge internazionale per rivendicare il diritto dei palestinesi - i tre punti della campagna riguardano la fine dell'Apartheid e dell'occupazione, il diritto al ritorno dei profughi e la parità dei diritti per gli arabi che vivono in Israele - al tempo stesso non si esprime chiaramente rispetto al riconoscimento di Israele, che pure è sancito dal diritto internazionale.

E' la "Settimana dell'Apartheid israeliano". Basta dire la verità.

Il  movimento Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni  sta promuovendo l'annuale Settimana dell'Apartheid israeliano. Eppure quest'anno, c'è qualcosa di diverso - la gente ha cominciato dicendo la verità sul BDS.

Ancora una volta nei campus di tutto il mondo, il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), il movimento sta organizzando la sua ottava edizione della Settimana dell'Apartheid Israeliano.

Fermiamo la TAV israeliana - Fermiamo Pizzarotti!

lunedì 20 febbraio 2012, il Gruppo d'Azione per la Palestina di Parma (GAP) ha indetto una conferenza stampa per promuovere il lancio della campagna "STOP THAT TRAIN - FERMIAMO PIZZAROTTI"

Il progetto della linea "A1" israeliana consiste nel collegamento tramite Alta Velocità delle città di Gerusalemme e Tel Aviv: la durata del percorso sarà di 28 minuti. La linea ferroviaria tuttavia attraverserà per 6,5 km i confini della Linea Verde, penetrando così nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania; per i lavori del TAV, infatti, sono stati espropriati i terreni vicini ai villaggi di Beit Surik e Beit Iksa, privando la popolazione (che al 30% vive di agricoltura) del proprio sostentamento. L'uso dell'Alta Velocità sarà poi riservato ai soli cittadini israeliani.

Dalla parte dei diritti umani... e della verità

A giugno 2011 si svolgeva la kermesse "Unexpected Israel": in Piazza Duomo, pieno centro di Milano, per una settimana la propaganda sionista ha mostrato con immagini e suoni i traguardi raggiunti in diversi campi tecnologici, scientifici e culturali.

Parallelamente un insieme di persone si organizzava per denunciare l’abisso che si frappone tra la realtà di un paese criminale e razzista e ciò che l’installazione multimediale “l’Israele che non ti aspetti” propagandava: un paese tecnologicamente avanzato, culturalmente ricchissimo, sicuramente democratico.

In quei giorni Roberto Jarach, il presidente della Comunità Ebraica milanese, affermava: "è triste e incredibile che durante una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto ciò che rappresenta Israele".

Dal 16 al 19 febbraio, alla fiera di Rho si è tenuta la Borsa Internazionale del Turismo. L’impianto dello stand non era troppo dissimile all’installazione dell’estate passata: immagini affascinanti di paesaggi e persone, musica, filmati proiettati su enormi schermi. Il tentativo di porsi come paese pienamente europeo in questa fiera si è concretizzato nella scelta logistica di porsi in mezzo agli stati europei, lontano dalla zona in cui c'erano gli stand di quel pezzo di Asia che Israele occupa.

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Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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