Occupazione israeliana

La Brigata Golani terrorizza i palestinesi a Hebron

Un recente rapporto presentato alle Nazioni Unite da parte delle organizzazioni internazionali che lavorano a Hebron documenta il forte incremento delle gravi violazioni dei diritti umani contro i civili palestinesi, in particolare giovani e bambini, che vivono nella Città Vecchia e a Tel Rumeida.

Dal quando è tornata a Hebron il 27 dicembre del 2011, la Brigata israeliana Golani ha mostrato segni di deliberate molestie e prese di mira nei confronti della popolazione palestinese di Hebron. Il rapporto documenta un aumento di arresti e detenzioni di adulti e bambini, di gravi danni fisici subiti durante la detenzione militare, di invasioni nelle casa e un aumento del numero e della durata delle detenzioni arbitrarie di civili ai posti di blocco. Si documentano anche vessazioni nel tentativo di far tacere gli osservatori internazionali che cercano di documentare questi abusi.

JOE SACCO: “PALESTINA.UNA NAZIONE OCCUPATA”, “GAZA 1956.NOTE AI MARGINI DELLA STORIA”

“I vecchi moriranno e i giovani dimenticheranno.” Certamente quei vecchi sono morti, da parecchio ormai, ma i giovani non hanno dimenticato.

Roma, 12 febbraio 2012

(immagine dal sito www.bbc.co.uk)

“I vecchi moriranno e i giovani dimenticheranno.” Pronunciata in un tempo che forse per alcuni è solo un passato lontano, questa frase è la risposta ad una domanda: quale sarebbe stato il destino dei palestinesi che avevano perso la loro terra? Una risposta venne e fu: “I vecchi moriranno e i giovani dimenticheranno.” Certamente quei vecchi sono morti, da parecchio ormai, ma i giovani non hanno dimenticato. Perché le radici, le origini, il senso di identità e di appartenenza ad un popolo, difficilmente si dimenticano. Che i giovani, i vecchi e persino i bambini non abbiano dimenticato lo racconta in un modo originale ma efficace come non mai il fumettista maltese Joe Sacco. Due sono i libri dedicati da Joe Sacco alla Palestina. Scritti nell’arco di qualche anno di distanza. Acquistando i due tomi sulla Palestina, rispettivamente “Palestina. Una nazione occupata” e “Gaza 1956.

Forze inglesi a Damasco, non è Assad a massacrare i siriani

Stanno macellando la Siria, a cannonate: non i presunti “boia” del regime di Assad, ma i brutali miliziani armati dall’Occidente. «Sono loro che ci terrorizzano», dichiara un testimone in una drammatica intervista realizzata a Homs dalla prestigiosa giornalista indipendente Silvia Cattori: «Ci minacciano se solo mettiamo il naso fuori di casa, siamo noi a chiamare l’esercito in nostro aiuto». E la versione dei media, che propongono una rivolta popolare contro l’oppressione della dittatura? Un diluvio di menzogne, senza uno straccio di prova. Per questo, Russia e Cina hanno posto il veto all’Onu contro una risoluzione anti-Assad. Ma c’è di peggio: oltre alla “legione libica” proveniente da Bengasi, in Siria – contro l’esercito di Damasco – sarebbero in azione reparti scelti del Qatar e addirittura forze speciali inglesi.

Forze speciali inglesi«Truppe speciali di Londra – insieme a quelle dell’onnipresente Qatar – starebbero già combattendo ad Homs contro l’esercito siriano», scrive Forze speciali inglesiMarco Santopadre su “Contropiano”. A rendere noto ciò che tutti i più attenti analisti sapevano da mesi è stata l’8 febbraio la Cnn: «Gli Stati Uniti – scrive “NenaNews” – avevano parlato di invio di aiuti umanitari alla popolazione siriana e invece fanno sapere di “aver preso in esame” l’ipotesi di un intervento militare contro la Siria», escluso fino a ieri. Lo hanno detto a Barbara Starr, corrispondente della Cnn al Pentagono, due alti funzionari dell’amministrazione Obama, confermando l’irritazione della Casa Bianca nei confronti del veto opposto dalla Cina e dalla Russia la scorsa settimana alla risoluzione dell’Onu contro Damasco.

Mettere sotto i riflettori i collegamenti della London University con la macchina da guerra Israeliana

Gli studenti della London School of Economics (LSE) hanno criticato la partecipazione della loro università ad un progetto finanziato dall'Unione europea di ricerca comune che coinvolge una università israeliana che ha sviluppato bulldozer telecomandati utilizzati per distruggere illegalmente le case dei palestinesi.

Soprannominato PICK-ME ("incentivi per la creazione di conoscenza: metodi e prove"), il progetto ha un budget di 2,4 milioni di euro e durerà dal 2011 al 2014. Si collega a università e istituti di ricerca provenienti da Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi e Polonia con l'Istituto Israeliano di Tecnologia di Haifa, noto come il Technion. Più di due terzi del finanziamento del progetto derivano direttamente dal programma pluriennale di ricerca scientifica dell'Unione Europea.

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