Il 30 marzo, nel pieno dell'esordio dell' epidemia da COVID-19, i palestinesi hanno commemorato la 44a Giornata della Terra e il 2° anniversario della Grande Marcia del Ritorno, due pietre miliari nella storia della loro resistenza all'occupazione israeliana. A causa delle restrizioni introdotte nell'ambito della pandemia, la commemorazione ha avuto luogo nel mondo virtuale tramite Twitter Storm (invio di post in grande numero su Twitter, N.d.T.) e i raduni online.
L'epidemia, tuttavia, ha anche messo a nudo l'impatto della repressione, dell'apartheid e del blocco dell'assistenza sanitaria palestinese da parte di Israele. La regione affronta attualmente una grave carenza di strutture infrastrutturali di base e attrezzature di protezione necessarie per affrontare la diffusione del COVID-19, compresi posti letto in terapia intensiva, ventilatori, medicinali e dispositivi di protezione. L'amministrazione israeliana, che è "legalmente" responsabile dell'assistenza sanitaria dei palestinesi, ha chiuso un occhio sulla catastrofe causata dalle sue stesse azioni. Ciò in aggiunta all'abuso inflitto agli abitanti di questa regione sotto forma di violenza della polizia e politiche discriminatorie di quarantena.