Occupazione israeliana

COVID-19 in Palestina: solidarietà e fermezza di fronte a una molteplicità di crisi

Il 30 marzo, nel pieno dell'esordio dell' epidemia da COVID-19, i palestinesi hanno commemorato la 44a Giornata della Terra e il 2° anniversario della Grande Marcia del Ritorno, due pietre miliari nella storia della loro resistenza all'occupazione israeliana. A causa delle restrizioni introdotte nell'ambito della pandemia, la commemorazione ha avuto luogo nel mondo virtuale tramite Twitter Storm (invio di post in grande numero su Twitter, N.d.T.) e i raduni online.

L'epidemia, tuttavia, ha anche messo a nudo l'impatto della repressione, dell'apartheid e del blocco dell'assistenza sanitaria palestinese da parte di Israele. La regione affronta attualmente una grave carenza di strutture infrastrutturali di base e attrezzature di protezione necessarie per affrontare la diffusione del COVID-19, compresi posti letto in terapia intensiva, ventilatori, medicinali e dispositivi di protezione. L'amministrazione israeliana, che è "legalmente" responsabile dell'assistenza sanitaria dei palestinesi, ha chiuso un occhio sulla catastrofe causata dalle sue stesse azioni. Ciò in aggiunta all'abuso inflitto agli abitanti di questa regione sotto forma di violenza della polizia e politiche discriminatorie di quarantena.

UNDP e multinazionale in Giordania scaricano G4S

BDS Jordan - il gruppo di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni in Giordania - ha annunciato che il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) e la filiale in Giordania di una società multinazionale - che ha chiesto di rimanere anonima - non rinnoveranno i loro contratti con G4S.

La solidarietà non resta a casa. Oltre 200 aderenti SPLAI in tutta Italia

La solidarietà con i palestinesi al tempo del coronavirus non resta a casa

Tutto il mondo sta affrontando la pandemia COVID-19, un’emergenza sanitaria che porta sofferenza, angoscia e insicurezza e che ha costretto gran parte della popolazione mondiale in situazioni di contenimento e coprifuoco.

Per i palestinesi essere confinati nelle loro case o nei loro villaggi non è una nuova esperienza, nella situazione di occupazione militare e di apartheid imposta da Israele da decenni. Per non parlare delle condizioni nella Striscia di Gaza, che Israele ha posto sotto assedio e in isolamento da 13 anni.

Una grandissima e tempestiva vittoria per il BDS: Microsoft disinveste da AnyVision, l’azienda israeliana di riconoscimento facciale

Microsoft ha annunciato che sta disinvestendo la propria quota in AnyVision, la società israeliana di riconoscimento facciale. La decisione fa seguito a un controllo imposto da una campagna del BDS [Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni, ndtr.] che l‘aveva presa di mira. Gli attivisti dicono che la tecnologia di riconoscimento facciale di AnyVisionè usata per sorvegliare i palestinesi in Cisgiordania.

Dopo che il giugno scorso Microsoft aveva investito nell’azienda, NBC News [canale televisivo USA di notizie, ndtr.] aveva riferito che AnyVision “gestiva un progetto segreto di sorveglianza militare” in Palestina. “Il riconoscimento facciale è probabilmente il mezzo migliore per un completo controllo governativo degli spazi pubblici e quindi dobbiamo trattarlo con estrema cautela” aveva detto all’epoca Shankar Narayan di ACLU [American Civil Liberties Union, Ong per la difesa dei diritti civili e delle libertà individuali negli Stati Uniti, ndtr.]. Quando NBC ha contattato Eylon Etshtein, l’AD di AnyVision, per il servizio, ha negato di essere a conoscenza del progetto, sottolineando che la Cisgiordania non è occupata e insinuando che il reportage fosse finanziato da un gruppo di attivisti palestinesi.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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