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Organizzazioni europee invitano ad opporsi all'apartheid israeliana insieme alle iniziative contro il razzismo del 21 marzo

In una lettera pubblicata oggi [19 feb 2020, NdT], oltre 80 gruppi progressisti e antirazzisti di tutta Europa hanno chiesto di inserire la lotta contro l’apartheid israeliana nelle mobilitazioni in Europa per l'annuale Giornata internazionale delle Nazioni Unite contro il razzismo e la discriminazione razziale del 21 marzo. Sindacati, gruppi di ebrei progressisti, femministe e gruppi LGBTQIA + provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Regno Unito sono tra le organizzazioni firmatarie di una lettera che approva il coordinamento degli eventi per la annuale settimana contro l’apartheid israeliana (IAW) con le manifestazioni contro il razzismo del 21 marzo.

La Giornata internazionale contro il razzismo e la discriminazione razziale del 21 marzo è il giorno designato dalle Nazioni Unite per commemorare il massacro commesso dal regime di apartheid sudafricano a Sharpeville, dove la polizia uccise 69 neri sudafricani.

La pubblicazione del database dell'ONU sulle colonie, a lungo ritardata, è un passo significativo per mettere Israele di fronte alle proprie responsabilità

La società civile palestinese accoglie con favore questo tanto atteso elenco dell'ONU delle società che sono complici del progetto coloniale illegale di Israele, che costituisce un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale. Ringraziamo tutte le organizzazioni per i diritti umani che hanno lavorato instancabilmente per la pubblicazione di uno strumento di trasparenza e responsabilità così importante.

Sostenere il diritto internazionale è l'unica risposta appropriata ai tentativi dei regimi autoritari e di estrema destra, guidati dalla Casa Bianca di Trump e dal governo estremista israeliano, di minare i diritti umani e lo stato di diritto e imporre invece il dominio dei più potenti.

1948 Nakba, 1967 Naksa, 2020 Accordo del Secolo...soluzione finale?

Diverse narrazioni tossiche sono state scritte a proposito dell’Accordo del Secolo proposto da Trump e Netanyahu. Tutte tese a riportare le varie posizioni espresse dalle Nazioni Unite, paesi arabi ecc. Tossiche perché approssimative, false o comunque che ripresentano la razzista e vergognosa proposta dei “due popoli, due stati”. Tutti nascondono l’unica verità da sempre sostenuta dai sionisti e recentemente ricordata da Netanyahu: “i palestinesi non avranno mai uno stato“.
 

L’antisemitismo secondo la definizione della Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA): veramente è equiparato all’antisionismo?

La recente dichiarazione d’amore di Salvini per Israele si aggiunge alla lunga lista delle precedenti di esponenti della destra, anche estrema come Orban. Israele, invece di essere indignato o quanto meno imbarazzato, ne è compiaciuto. Dore Gold, ex ambasciatore israeliano all’Onu, ospite d’onore al recente convegno leghista sull’antisemitismo, ha apprezzato le parole di Salvini ed ancora di più avrà apprezzato la sua intenzione di accelerare l’iter parlamentare sulla adesione del governo italiano alla definizione dell’IHRA e sul disegno di legge Anti- BDS. Complice la vicinanza della Giornata della memoria si susseguono iniziative pro Israele associate a un pressing mediatico che ha pochi precedenti ed è raro non trovare riferimenti alla definizione di antisemitismo dell’IHRA.

La vulgata corrente su questa definizione vuole che essa equipari antisionismo e antisemitismo (si veda, anche, da ultimo, il Corriere della Sera del 17 gennaio 2020 sul convegno leghista). Così non è e, a onor del vero, neppure intende esserlo. Si ha l’impressione che i più scrivano e parlino della definizione senza averla neppure letta. Ogniqualvolta il commento del testo sia stato affidato a giuristi o, quantomeno, a non addetti alla propaganda sionista la critica alla definizione è stata radicale e ferma è stata la denuncia dei suoi enormi limiti. Certamente non vi si può trovare alcuna equiparazione tra antisionismo e antisemitismo. Perfino il redattore della definizione, l’avvocato statunitense Kenneth Stern, ritenuto non di sinistra ed autodefinitosi sionista, contrariato dalla strumentalizzazione del suo testo ha preso le distanze da queste mistificazioni.

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Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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