Prigionieri palestinesi

Addameer raccoglie prove concrete sulla tortura e i maltrattamenti commessi contro i detenuti palestinesi nei centri di interrogazione israeliani

Dalla sua creazione, lo stato occupante ha sviluppato e applicato leggi e pratiche che hanno portato sia all’uso sistematico della tortura sia all’impunità assoluta per gli autori di questo crimine.

Non c’è mai stato alcun individuo o agenzia ritenuta responsabile per i ben documentati crimini di tortura e maltrattamenti nelle carceri israeliane e nei centri di interrogatorio. Le autorità di occupazione, in particolare, l’agenzia di intelligence israeliana “Shabak” ricorrono alla tortura e ai maltrattamenti come procedura operativa standard in un approccio sistematico e su larga scala contro i detenuti palestinesi. Negli ultimi tre mesi, l’agenzia di intelligence ha sottoposto numerosi detenuti nei centri di interrogatorio israeliani a gravi torture fisiche e psicologiche senza alcuna forma di monitoraggio e protezione.

AL FIANCO DEL FRONTE POPOLARE PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA E DELLA SINISTRA ANTISIONISTA E ANTIMPERIALISTA!

Alle prime ore del giorno nella Palestina Occupata e amministrata dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) è stata effettuata una gigantesca retata contro militanti e simpatizzanti della sinistra rivoluzionaria palestinese del FPLP. Un’operazione condotta dai servizi di sicurezza israeliani (Shin Bet), non casuale e in linea con il dichiarato intento di Annessione di quella porzione di Palestina direttamente allo Stato israeliano, assecondata dal gigante sionista statunitense.

Un’ondata repressiva che colpisce la più importante organizzazione della sinistra, marxista, del movimento di Resistenza all’Occupazione, al Colonialismo e all’Apartheid israeliano: il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Con il chiaro obiettivo di smantellare una delle poche reti di Resistenza ancora presenti nella Cisgiordania amministrata dall’ANP, sottoposta al Tallone di Ferro dell’Occupazione sionista tramite le famigerate collaborazioni di sicurezza tra le forze colonialiste e gli apparati polizieschi della stessa ANP - che come Fronte Palestina denunciamo da molto tempo - senza di cui non sarebbe stata possibile la retata odierna. Un collaborazionismo con l’Occupazione e il Colonialismo che dopo il totale fallimento degli Accordi di Oslo, l’annessione di Gerusalemme e quella paventata delle colonie sioniste nella West Bank da parte dello Stato “ebraico”, trova solo nella borghesia compradora palestinese e nel suo servilismo accattone, l’unica ragion d’essere.

Appello internazionale per un mese d’azione per Georges Abdallah

Le prigioniere palestinesi dichiarano le loro richieste e pianificano uno sciopero collettivo a partire dal primo luglio

Le prigioniere palestinesi detenute nel carcere di Damon hanno consegnato una lettera ufficiale all'amministrazione carceraria israeliana per informare della loro intenzione di lanciare uno sciopero della fame a partire dal 1° luglio se le loro richieste non verranno prese in considerazione.

In una dichiarazione, l'ex prigioniera Mona Qa'adan ha annunciato che 13 prigioniere avrebbero lanciato lo sciopero, guidate dalla rappresentante delle prigioniere di Damon, Yasmin Shaaban. Alla protesta di uniranno altre donne detenute che scontano lunghe condanne come Shorouq Dwayyat, Amal Taqatqa, Nurhan Awad e Malak Salman. Inoltre ha dichiarato che tutte le donne prigioniere sono pronte a unirsi allo sciopero.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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