Primavera Araba

I POPOLI, LO STATO, LA LOTTA - Appunti sulla Siria per una critica internazionalista

“Con gli occhi di una bimba di Chatila
la saggezza delle Montagne
e lo spirito dei Fedayn
proviamo a Restare Umani”

Così inizia il documento redatto dai compagni di Salerno del Colletto Handala, che da anni segue e supporta la causa palestinese organizzando iniziative territoriali e partecipando a delegazioni e viaggi nei campi profughi palestinesi.

Il collettivo Palestina Rossa pubblica e condivide con estremo interesse il documento, per gli spunti di riflessione proposti, per le critiche riportate al movimento di solidarietà italiano e per le proposte suggerite. Un'analisi precisa, seppur non approfondita per alcuni contesti, ma con una chiara chiave di lettura di classe che attraversa il decorso degli ultimi anni dell'intero Medio Oriente.

Guerre in Siria, Iraq e Palestina: ecco perché la religione non c’entra

Dalla Siria all'Iraq, dall'Afghanistan alla Palestina, passando per il Libano e i tumulti sull'altra sponda del Mediterraneo: il discorso confessionale ha oscurato le cause socio-economiche dei movimenti di protesta fornendo ai regimi autoritari il pretesto per presentarsi come garanti dell’unità nazionale.

Dall’inizio dei movimenti di contestazione nel mondo arabo, che hanno rovesciato regimi pluridecennali in apparenza incrollabili e rimesso in discussione gli equilibri di potere nella regione, nei principali media e nei circoli degli esperti di politica estera si è affermata la tendenza a spiegare le cause delle proteste attraverso le lenti del confessionalismo, per cui i fattori che determinano la vita politica nel mondo arabo-musulmano sarebbero le tradizioni religiose nella loro irriducibile differenza. Il discorso confessionale ha oscurato le cause socio-economiche dei movimenti di protesta, mascherando le ambizioni regionali delle potenze straniere e fornendo ai regimi autoritari il pretesto per presentarsi come garanti dell’unità nazionale.

CRISI IN MEDIORIENTE: SUPERARE I SETTARISMI, L’ESEMPIO DEL ROJAVA

Le notizie di questi ultimi mesi dall’Iraq e dalla Siria denotano un aggravarsi della situazione umanitaria in Medioriente, e in particolar modo si evidenzia sempre di più la dinamica settaria di questa crisi. Il problema non è nuovo nella regione, che per ragioni storiche è sempre stata un crogiuolo di religioni, culture, etnie ed ha sempre visto in questa eterogeneità un elemento di ricchezza ma anche di instabilità.

In questi giorni sono disumane le notizie provenienti dall’Iraq, che vede alimentarsi il conflitto fra sunniti e sciiti, come dalla Siria, sempre più dilaniata e contesa da diversi Stati e gruppi d’interesse, senza dimenticare la guerra civile in Yemen (sempre tra sunniti e sciiti) e la situazione Palestinese, sempre più divisa al suo interno tra Striscia di gaza e Cisgiordania e soffocata dalla capacità militare Israeliana. In ogni caso, in Siria come in Iraq, in Palestina come in Yemen, è la popolazione, la società, a pagare le guerre dei potenti e i loro affari, in maniera sempre più violenta e drammatica.

Il FPLP chiede un fronte rivoluzionario unito in solidarietà con la lotta del popolo di Kobane contro l'ISIS

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina esprime la sua solidarietà con la resistenza curda in Kobane in lotta per difendere la loro comunità dal gruppo armato reazionario ISIS, la cui entrata nella nostra regione è stata facilitata e supportata dalle potenze imperialiste e dai loro servi.

Il compagno Khaled Barakat ha dichiarato che "tutte le forze rivoluzionarie palestinesi e arabe dovrebbero unire i loro sforzi per sostenere la lotta della resistenza curda in Kobane contro l'ISIS ed i loro sostenitori imperialisti". Molte persone in Siria, Iraq e ovunque nella regione sono state sotto attacco da parte dell'imperialismo - che non arriva solo attraverso le incursioni aeree o di terra ma anche attraverso il supporto delle potenze reazionarie regionali che implementano politiche settarie e attraverso gruppi armati reazionari in supporto di un programma di caos generalizzato. Essi hanno cercato di sostituire il conflitto centrale nella regione: quella delle popolazioni contro il sionismo e l'imperialismo, con il settarismo e l'imposizione di una massiccia violenza reazionaria contro i gruppi minoritari, che sono parte integrante della regione, mentre gli stessi gruppi armati reazionari non si occupano di combattere né lo stato sionista né le forze imperialiste lasciandole intatte.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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