9 Aprile 1948, il massacro di Deir Yassin, perché noi non dimentichiamo.
Sono passati solo pochi mesi da quando, il 29 novembre 1947, le Nazioni Unite hanno approvato, con la Risoluzione 181, il piano di suddivisione della Palestina storica, ancora sotto Mandato Britannico, tra una minoranza ebraica, fatta prevalentemente di immigrati, e la maggioranza autoctona araba.
Solo per Gerusalemme ed il suo circondario viene decisa l’attribuzione all'ONU di un Mandato Internazionale.
Anticipando il momento in cui, a metà maggio, le truppe britanniche dovranno abbandonare il suolo della Palestina, le organizzazioni militari ebraiche dell’Haganah e del Palmach, come pure i gruppi terroristici ebraici dell’Irgun, del Lehi (di Menachem Begin) e la Banda Stern (di Yitzhak Shamir), cominciano fin dal 6 aprile 1948 ad attuare il Piano D (o Daleth), il cui fine è di realizzare, con la violenza ed il terrore, la “pulizia etnica” del territorio, eliminando o allontanando la popolazione originaria araba, in modo che quella terra divenga, al fine, “senza un popolo”, tale cioè da poter ospitare il “focolare nazionale” di un “popolo senza terra”.