COMUNICATO STAMPA
Più di 50 organizzazioni palestinesi, che rappresentano uno spaccato della società civile palestinese, tra cui gruppi di donne e organizzazioni sindacali, e organizzazioni internazionali di solidarietà con la lotta palestinese per l'uguaglianza, la giustizia e la fine dell'occupazione israeliana della Palestina, hanno lanciato un appello alle donne e agli uomini di coscienza e ai gioiellieri di tutto il mondo perché rifiutino diamanti lavorati in Israele.
Samir Abed-Rabbo, uno dei coordinatori della campagna per il boicottaggio mondiale dei diamanti israeliani, ha dichiarato: "Le entrate dell'industria dei diamanti di Israele sono una delle principali fonti di finanziamento per l'esercito israeliano, che è accusato di crimini di guerra da parte del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, di Amnesty International e di Human Rights Watch. I diamanti lavorati in Israele eludono le restrizioni a difesa dei diritti umani del sistema di certificazione del Kimberley Process, che vieta solo i cosiddetti "diamanti dei conflitti" o diamanti grezzi utilizzati dai gruppi ribelli per finanziare i conflitti contro i governi legittimi".