Resistenza palestinese

I palestinesi devono tornare alla resistenza armata

Nella lettera inviata a Netanyahu il 17 aprile, il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha chiesto ad Israele di "interrompere tutte le attività di colonizzazione", come precondizione per l'attuazione dei negoziati. Una settimana dopo Catherine Ashton, ministro degli esteri dell'Unione europea, ha condannato Israele, dicendo: "gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale, sono un ostacolo alla pace e minacciano la sopravvivenza della soluzione dei due stati".


Scout palestinesi di Al-Qassam, il braccio armato del movimento Hamas, dimostrano le proprie
capacità nel corso di una cerimonia di laurea a Gaza City. (Foto: Reuters - Mohammed Salem)

Certo, gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale. Ma è pericoloso presentare la questione degli insediamenti come condizione per riprendere i colloqui diretti, perché questo cela il vero ostacolo alla pace, vale a dire la politica di Israele di mantenere lo status quo e la complicità dell'ANP nel perpetuare l'occupazione. Chiamando l'espansione degli insediamenti "un ostacolo alla pace" e il loro arresto una precondizione per i colloqui di pace bilaterali, l'ANP e la comunità internazionale collaborano con l'occupazione sionista al fine di concentrare l'attenzione sulla politica degli insediamenti di Israele e di continuare con il cosiddetto processo di pace.

Il movimento sindacale palestinese si trova in solidarietà con sindacati europei in resistenza all'austerità e lottano per la giustizia sociale

  • I nostri oppressori sono uniti, così anche noi dobbiamo essere uniti nella nostra lotta per la giustizia!
  • Noi salutiamo i sindacati per l'attuazione concreta delle campagne BDS e per l’interruzione dei rapporti con l'Histadrut.

Palestina occupata, 11 giugno - In vista di un'estate di conferenze e incontri per organizzare l'opposizione all'austerità, la Coalizione sindacale Palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS-PTUC), una vasta coalizione che comprende la quasi totalità del movimento dei sindacati palestinesi , compresi quelli professionali, è orgogliosa di dimostrare solidarietà con i sindacati che resistono agli attacchi alle condizioni di lavoro, ai tagli dei servizi pubblici e ai licenziamenti.

Assadakah Sardegna: intervista esclusiva a comandante Hezbollah

In esclusiva per Assadakah l’intervista audio ad un comandante di Hezbollah presso la prigione di el-Khiam, nel sud del Libano.

A 12 anni dalla liberazione del Libano dall’occupazione israeliana, una testimonianza inedita sulle atrocità della guerra e sul ruolo delle milizie israeliane durante l’occupazione del Paese dei cedri.

Il punto di vista di un combattente della resistenza che ha difeso il proprio Paese rischiando la vita. Il punto di vista di chi viene tacciato di terrorismo ogni qualvolta tenta di difendere la propria terra dai soprusi e dagli abusi delle superpotenze.

 

Mahmoud Sarsak: liberate il protagonista del calcio palestinese!

Il 3 giugno, Mahmoud Sarsak, calciatore della nazionale palestinese di calcio è arrivato a 80 giorni di un estenuante sciopero della fame. E' riuscito a sostenere lo sciopero della fame nonostante circa duemila palestinesi detenuti abbiano sospeso lo sciopero della fame 28 giorni fa.

La storia dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele parla di una realtà comune fatta di detenzioni illegali e maltrattamenti diffusi, ma il destino  di Sarsak può essere visto unico nel proprio contesto. Il calciatore, che una ha portato il nome e la bandiera della sua nazione alle arene internazionali, è stato arrestato dai soldati israeliani nel luglio 2009 mentre era con la squadra nazionale in Cisgiordania. Sarsak è stato etichettato come un 'combattente illegale' dal sistema giudiziario militare Israeliano, ed è stato imprigionato senza accuse o senza regolare processo. Sarsak non è solo e lo sciopero della fame continua. Akram al-Rekhawi, un prigioniero diabetico che ha bisogno di adeguate cure mediche ha rifiutato il cibo per oltre 50 giorni. Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, entrambi gli uomini sono in terribili condizioni di salute. Sarsak, una volta un possente atleta, ora è scheletrico e irriconoscibile. Il già malato al-Rekhawi sta morendo.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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