Resistenza palestinese

Lettera aperta al presidente nazionale dell'ANPI

Al presidente nazionale dell’ANPI, Carlo Smuraglia

Al Presidente dell'Anpi Comitato regionale Lombardia, Tullio Montagna

A tutte le sedi ANPI
disseminate sul territorio nazionale

Nel giorno di commemorazione della Nakba ci rivolgiamo a Voi,
Gentili Signori/e SOCI dell’ANPI

Voi che foste partigiani e testimoniaste direttamente la volontà di eleggere Libertà e Giustizia a reggere i rapporti tra le persone ed i popoli perché tutti possano vivere in Pace, contro la ferocia che il Nazifascismo aveva instaurato in Europa e nel mondo. Voi che avete ereditato i valori di libertà e giustizia che tale lotta seppe incarnare, voi che oggi desiderate prolungarne la storia ed il valore senza perderne la traccia significativa nella moralità che detta i vostri gesti.

APPELLO: Grave preoccupazione per la vita di Mahamoud Sarsak ed Akram Rikhawi da lungo tempo in sciopero della fame

APPELLO URGENTE:

Grave preoccupazione per la vita di Mahamoud Sarsak ed Akram Rikhawi
da lungo tempo in sciopero della fame

Jaffa-Rasmallah, 31 maggio 2012 - Le condizioni di salute di Mahamoud Sarkas, attualmente al suo 74° giorno di sciopero della fame ed Akram Rikhawi, attualmente al 50° giorno di sciopero della fame, stanno rapidamente deteriorandosi.

A dispetto dell'urgenza delle loro condizioni, il Servizio Israeliano della Prigione (IPS) sta ancora negando l'accesso a dottori indipendenti di Medici Israeliani per i Diritti Umani  (PHR-Israel) perché li visitino e rifiutando di trasferirli ad ospedali civili per trattamenti appropriati. Il giudice Abraham Talgave del Distretto della Corte Israeliana ha dato all'IPS un periodo di 12 giorni da ieri, 30 maggio, per permettere l'accesso di dottori indipendenti per entrambi i prigionieri. PHR-Israel, Addameer e Al-Haq sono state oltraggiate dal fatto che l'IPS abbia flagrante infranto flagrantemente il diritto alla salute e dalla noncuranza per l'immediato pericolo per le loro vite mostrata dalla Corte Distrettuale Israeliana.

La Terza Intifada alle porte?

Nell’ultimo fine settimana l’esercito israeliano ha aggredito e attaccato le manifestazioni palestinesi contro il Muro e le colonie. Le autorità di Tel Aviv continuano a confiscare terre e a impedire alla popolazione palestinese di costruire, mentre le colonie si espandono. La Terza Intifada è alle porte?

Venerdì 25 maggio, decine di residenti del villaggio palestinese di Bil’in e attivisti internazionali hanno subito gli effetti dei gas lacrimogeni lanciati dai soldati israeliani che hanno attaccato la manifestazione settimanale non violenta contro il Muro di Annessione israeliano e le colonie.

MARCIA a Rafah e APPELLO della famiglia in solidarietà al deterioramento del prigionieri in sciopero della fame

Centinaia di palestinesi, guidati da Osservatori provenienti da tutta la Striscia di Gaza assediata, hanno marciato a Rafah venerdì (25 maggio) per chiedere che Israele rilasci Mahmoud Sarsak e Akram Rikhawi, due detenuti ancora in sciopero della fame.

Giovedì, Addameer, l’associazione dei diritti umani in supporto ai Prigionieri,  il cui avvocato Mona Neddaf ha potuto visitare Sarsak e Rikhawi Mercoledì, ne ha riferito le condizioni:

Mahmoud Sarsak,  25 anni, è oggi al suo 67° giorno consecutivo di sciopero della fame, in segno di protesta contro la detenzione senza accusa né processo ai sensi della legge illegale dei Combattenti di Israele, che fornisce anche un minor numero di protezioni legali a i palestinesi in detenzione amministrativa. Nonostante le affermazioni secondo cuii sarebbe stato rilasciato nel mese di luglio, le autorità israeliane devono ancora fornire a Mahmoud  una data di rilascio effettivo. Durante la visita con la signora Neddaf, la salute Mahmoud era in condizioni così gravi che riusciva a parlare a stento.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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