Territori occupati

Israele è in preparazione per annettersi la maggior parte della West Bank?

Il rapporto recentemente pubblicato da un giudice israeliano che conclude che Israele non sta in realtà occupando la Cisgiordania - nonostante un consolidato consenso internazionale a una opposta valutazione - ha provocato per lo più incredulità e ilarità in Israele e all'estero.

Alcuni siti web della sinistra in Israele hanno usato comicamente fotografie e didascalie per evidenziare la assurda scoperta del giudice,  Edmond Levy. Una foto mostra un soldato israeliano che preme la canna di un fucile sulla fronte di un palestinese inchiodato a terra, dicendo: "Vedete - ho detto che non c'è occupazione".

Zingaretti: Israele è un modello da rifiutare

Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, invita Israele come “ospite d’onore” alle Giornate della Creatività e dell’Innovazione ed è contestato da  parte di attivisti solidali con il popolo palestinese.

Zingaretti ha presentato Israele come “modello da imitare”, nonostante le sue sistematiche violazioni dei diritti umani, all’iniziativa del 4-5 luglio tenuta al Teatro India e volta a formare giovani italiani, offrendo ai migliori viaggi premio in Israele.

In precedenza Zingaretti era stato chiamato a ritirare l’invito da parte della Rete Ebrei contro l’Occupazione, che gli aveva ricordato come Israele fosse stato creato “occupando la terra di Palestina e cacciandone a mano armata gli abitanti, gli Arabi Palestinesi”.

Il nuovo governo israeliano

L’accordo tra il Likud di Benyamin Netanyahu e il partito Kadima con a capo Shaul Mofaz ha portato alla nascita del governo israeliano con la più ampia maggioranza parlamentare che lo Stato di Israele abbia avuto dalla sua auto-proclamazione, il 14 maggio 1948. Questo governo sembra quasi un esecutivo di emergenza nazionale.

La necessità di assicurarsi la possibilità di prendere decisioni senza dover rischiare crisi di governo è certamente alla base dell’accordo tra i due partiti che fino a poco tempo fa erano nemici l’uno dell’altro.

In Italia ormai da molto tempo le vicende che riguardano il Medio Oriente e in particolare la Palestina non hanno molto spazio sui giornali e sugli altri mass media. L’attenzione è tutta concentrata sulla situazione siriana. Con la nascita del nuovo governo israeliano si è tornati a parlare, per l’ennesima volta, dell’eventualità che questa svolta rappresenti l’occasione per un accordo con i palestinesi.

1948 - 2012 La Nakba, una catastrofe non solo palestinese

L’anniversario della Nakba quest’anno cade mentre nelle carceri israeliane i palestinesi hanno ingaggiato una lotta durissima: la “battaglia delle pance vuote”, lo sciopero della fame in difesa della propria dignità e per il rispetto dei più elementari diritti.

Bilal e Thaer sono al 74° giorno di sciopero della fame, ormai allo stremo. Rifiutano il cibo dei carcerieri per protestare contro la detenzione amministrativa, cioè la detenzione senza contestazione di accuse al detenuto e senza processo. Bilal è stato arrestato il 17 agosto 2012, Thaer il 28 giugno 2010. Nonostante la situazione drammatica, perseverando nell’arbitrio e nell’uso terroristico degli strumenti coercitivi pochi giorni fa la corte militare israeliana ha respinto la richiesta di liberazione. Il regime repressivo israeliano è uno dei mezzi più efferati con cui l’architettura statuale sionista perpetua il suo progetto neocoloniale. Terrorismo nei confronti della popolazione palestinese: non c’è altro termine che possa definire l’uso indiscriminato degli arresti, della carcerazione preventiva , della negazione di assistenza legale per oltre 90 giorni, che lascia i prigionieri alla mercé delle forze di sicurezza.

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